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San Pietroburgo: la Venezia del Nord

Palazzi magnifici, monumenti grandiosi, ville superbe e uno spirito culturale da vecchia Europa. Visita alla città russa, ponte tra occidente ed oriente.

Una città mito. Costruita in una landa desolata in mezzo a ghiacci e paludi, ma che, per la sua posizione geografica, ai confini tra oriente e occidente, ha saputo diventare centro culturale di primissimo piano. San Pietroburgo è una città simbolo, ricca di storia e arte, un luogo magico, quasi sospeso nel tempo. Fu la dimora degli zar e la città dove esplose la grande stagione della letteratura russa, da Gogol a Dostoevskij. Ma anche la grande dichiarazione d'amore per l'Europa voluta da Pietro I, e il teatro di avvenimenti tragici e sanguinosi, dalla rivoluzione leninista del 1917, che la trasformò in Leningrado, all'assedio da parte dell'esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale.

Un viaggio a San Pietroburgo è un viaggio nel passato di quella grande nazione, sempre in bilico tra esotismo, mistero e modernità, tra il razionalismo europeo e il misticismo asiatico, che è la Russia. Ma è anche l'opportunità di vedere uno dei luoghi più carichi d'arte, dal Museo dell'Ermitage, che contiene la più grande collezione di quadri al mondo, ai magnifici palazzi e ville imperiali dei suoi dintorni. Ed infine per vivere lo spettacolo dei suoi struggenti tramonti e delle "notti bianche" quando, per la sua latitudine molto settentrionale, la città vive giornate molto lunghe, soprattutto durante il periodo estivo, che culminano nella notte tra il 21 ed il 22 luglio con una grande festa popolare, dove si balla e si canta sino al mattino.

San Pietroburgo fu fondata nel 1703 sul Mar Baltico, quasi al culmine del golfo di Finlandia, nel delta di un emissario del lago Ladoga, la Neva, che qui si divide in numerosi bracci. Lo zar Pietro il Grande, che cacciò gli svedesi dal delta del fiume, voleva così creare una nuova città che rappresentasse una sorta di "finestra sull'Europa", per occidentalizzare rapidamente il Paese. Tanto da chiamarla Sankt Peterburg, alla tedesca. Nel 1712, per concretizzare il suo sogno, Pietro I spostò addirittura la capitale dell'immenso impero russo da Mosca a San Pietroburgo, che, salvo brevi intervalli, rimase la residenza degli zar e della nobiltà per duecento anni. La città divenne rapidamente il principale porto marittimo e la maggiore area industriale della Russia, nonché un importante nodo di comunicazione con l'Europa e il resto del mondo.

Allo scoppio la prima guerra mondiale, nel 1914, la Russia si schierò contro la Germania e la città cambiò per la prima volta nome in un più russo Pietrogrado. Tre anni dopo, nel novembre del 1917, la storia russa arrivò al punto di svolta: i bolscevichi di Lenin abbatterono il vecchio potere zarista e riportarono la capitale a Mosca. Pietrogrado ricambiò nome e divenne, in onore del grande rivoluzionario, Leningrado a partire dal 1924. Ma il peggio doveva ancora arrivare. Dall'8 settembre 1941 al 27 gennaio 1944, durante la seconda guerra mondiale, la città subì uno dei più duri assedi della storia militare, chiamato "dei 900 giorni". L'esercito tedesco e quello finlandese strinsero in una morsa la città, impedendone ogni rifornimento, ma questa resistette al freddo e alla fame per quasi tre anni. Il costo in termini di vite fu altissimo, mezzo milione di abitanti morì e molti furono sepolti in fosse comuni nei pressi della città.

Dopo la dissoluzione dell'impero sovietico, Leningrado riprese il vecchio nome di San Pietroburgo (ripristinato con voto popolare nel 1991) ed oggi è una metropoli di 5 milioni di abitanti, che la pone come la seconda maggiore città della Russia, il suo principale porto ed un importante centro manifatturiero. La città si estende su numerose isole (oltre 110 collegate da più di 700 ponti) e su brevi tratti di terraferma. La miriade di canali artificiali e di corsi d'acqua che la attraversano l'hanno fatta soprannominare "la Venezia del Nord" e proprio grazie a uno di questi, il Canale Marittimo, navi di grosso tonnellaggio possono raggiungere il porto (vasto ben 7 chilometri quadrati), in ogni stagione perché i rompighiaccio ne assicurano l'accesso anche per i 150 giorni di gelo che si registrano annualmente.

San Pietroburgo è anche un enorme serbatoio culturale e conserva alcune fra le più belle opere architettoniche della Russia. Tra queste spicca sicuramente il Museo dell'Ermitage, che ospita una delle più grandi collezioni d'arte del mondo, soprattutto di dipinti impressionisti e di opere di artisti europei, oltre che una rappresentativa raccolta di artisti russi e una vasta collezione di arte asiatica. Il museo si trova nelle adiacenze del Palazzo d'inverno e fu voluto nel 1764 da Caterina la Grande allo scopo di accogliere la sua collezione privata. Il museo occupa un complesso di cinque edifici che costituivano la residenza della corte imperiale, tra la piazza del Palazzo d'inverno, la via Chalturin e il lungofiume. Fra quadri, sculture, opere grafiche, reperti archeologici, monete, medaglie e oggetti d'arte d'ogni genere, l'Ermitage racchiude ben 2.700.000 pezzi ripartiti in 400 sale, il cui percorso completo misura 24 chilometri. Assolutamente da non perdere è il Tesoro dell'Ermitage, che annovera l'eccezionale raccolta degli ori di straordinaria fattura degli antichi Sciti.

Cuore vitale della città ed il suo viale principale è l'ampio Nevsky Prospekt, la celebre Prospettiva Nevskij. Per 4 chilometri e mezzo di lunghezza taglia la penisola delimitata dalla riva sinistra della Neva che descrive una grande ansa. Il viale è intitolato al Santo principe Aleksandr Nevskij di Novgorod e Vladimir che vinse gli Svedesi sulla Neva, ed è ricca di chiese e palazzi che sono via via venuti ad abbellirla nel corso dei secoli, ma anche di negozi, cinema, ristoranti, caffè e uffici che ne fanno il centro più animato della città. Vicini sono anche numerosi musei, teatri e sale da concerto. La Prospettiva unisce il grande palazzo dell'Ammiragliato, opera di Bartolomeo Francesco Rastrelli, con il monastero Aleksandr Nevskij, dedicato al grande eroe russo. Nel primo tratto si trova la monumentale piazza del Palazzo, collegata con il geniale arco di trionfo realizzato da Carlo Rossi nel 1830 per celebrare la vittoria su Napoleone, dalla pianta leggermente ricurva. Sullo sfondo ecco il Palazzo d'inverno, sede dell'Ermitage, al centro si trova invece la colonna di Alessandro, un monolito alto 47,5 metri innalzato nel 1834 e tutt'intorno una serie ininterrotta di edifici neoclassici disposti a semicerchio, sempre opera del Rossi.

Alla morte di Pietro il Grande, nel 1725, gli abitanti della città sono già 100.000, ma bisognerà attendere l'ascesa al trono di Caterina II la Grande (imperatrice dal 1762 al 1796) perché acquisti una preminenza politica ed economica indiscussa nel paese e raggiunga lo splendore architettonico e artistico che oggi vediamo. Per contribuire all'ambizione di costruire una capitale europea anche nell'architettura, Pietro e Caterina fecero chiamare numerosi architetti ed artisti stranieri, e fra questi non pochi italiani, come, oltre allo stesso Rossi e al Rastrelli, Domenico Trezzini e Giacomo Quarenghi.

E' invece opera di un architetto russo la cattedrale di Nostra Signora di Kazan, capolavoro del geniale Andrei Nikiforovioc, restituita alla Chiesa ortodossa russa soltanto di recente dopo essere stata usata come Museo comunista dell'ateismo. Quella che è oggi la seconda basilica di San Pietroburgo per grandezza, rimane un esempio di architettura stravagante e un segno del mutamento dei tempi. Edificata con materiali di provenienza nazionale, cita e riprende con somma sapienza molti elementi dell'arte europea, ispirandosi soprattutto nel colonnato ala romana piazza San Pietro. Nacque come scrigno monumentale per l'icona più venerata di Russia, la Madonna di Kazan (qui conservata sino al 1940) e contiene al suo interno anche la tomba del generale Kutuzov, il vincitore di Napoleone.

Lungo il fiume Mojka, canale della Neva che prende avvio nei pressi del Campo di Marte, si trova un'ampia piazza a giardino circondata da edifici neoclassici, un tempo usata per le parate militari. Sulla piazza di affaccia il magnifico Palazzo di Marmo, splendido dono di Caterina II per il suo favorito principe Orlov, che ne aveva aiutato l'ascesa al trono facendo assassinare il marito Pietro III. Per la sua costruzione vennero adoperati ben 32 marmi differenti, da cui il nome. Sempre sul lungofiume della Mojka, dopo le tre piazze adiacenti che riportano sul Lungoneva, si è letteralmente dominati dalla monumentale scenografia della cupola dorata della cattedrale di San Isacco, enorme nelle proporzioni (è alta più di cento metri) e ricchissima nelle decorazioni. Fu costruita nel 1819-58 dall'architetto Montferrand, che con essa esaudì il grande desiderio di magnificenza della dinastia imperiale. Dalla cupola si gode una splendida panoramica sulla città e sul golfo di Finlandia.

Nelle ultime anse della Mojka si può invece ammirare la celebre statua del Cavaliere di bronzo di San Pietroburgo, eretta in onore di Pietro il Grande, fondatore della città, nella Piazza dei Decabristi. Realizzata da Falconet nel 1776-78, è diventata il simbolo stesso della città. Qui vicino si trova anche il palazzo Jusupov, celebre per essere stato teatro nel 1916 dell'assassinio di Rasputin, organizzato e perpretato dal padrone di casa, il principe Feliks. Mojka e Neva sono uniti tra di loro dal canale Griboedov, sul cui tratto iniziale si trova uno dei più bei monumenti della città, la chiesa della Resurrezione di Cristo, dalle forme tipicamente moscovite, inconsuete per una città così occidentalizzata.

Di notevole importanza è anche il Museo statale russo, dove ha sede la seconda maggiore biblioteca della Russia, che custodisce dipinti di artisti russi. Venne fondato nel 1895 dallo zar Nicola I per esporre al pubblico le collezioni dello zar Alessandro III al fine di avere nella cappella imperiale un museo corrispondente alla più celebre Galleria Tretyakov di Mosca. Sistemato nel palazzo Mikhailovski, edificio neoclassico, costruito dal Rossi all'inizio dell'800, fu inaugurato nel 1898. A tal fine vennero radicalmente rimaneggiati gli interni: del lavoro di Rossi rimasero soltanto la scalinata centrale e la "sala bianca".

Sulla piccola isola detta "delle lepri" sul fiume Fontanka, sul margine esterno del centro monumentale, si trova la Fortezza di San Pietro e Paolo, voluta, nel 1703 da Pietro il Grande per difendere i diritti dell'impero nel Mar Baltico, allora dominato dagli Svedesi. La progettò il ticinese Domenico Trezzini e i lavori si prolungarono fino al 1733. Quando la potenza russa nel Baltico fu tale da non dover più temere il predominio svedese, la fortezza divenne un carcere, soprattutto per gli oppositori politici. Fra i primi prigionieri illustri Alessio, figlio unico di Pietro il Grande, fiero oppositore della politica paterna, accusato di complotto e condannato a morte nel 1718. Lo seguirono numerosissimi altri: Dostojevskij, Bakunin, il fratello di Lenin Aleksandr, Maksim Gorki e molti altri ancora.

Ma la grandezza architettonica di San Pietroburgo si può ammirare anche nei dintorni della città, dove sorgono numerose residenze imperiali, ricche di opere d'arte e circondate da una natura esaltata dall'opera degli architetti in parchi e giardini davvero magnifici. Come a Zarskoe Selo (Villaggio dello Zar), residenza estiva degli Zar, dei nobili e dei ricchi borghesi vicini alla corte. Il villaggio conserva molti edifici del '700, ma quello di gran lunga il più importante è il Palazzo di Caterina (1752-57), una delle migliori opere del Rastrelli, di stile rococò. Qui visse anche Puskin dal 1811 al 1817, che frequentò le classi liceali di quella che era considerata la più prestigiosa scuola dell'impero.

Sulle rive del fiume Slavianka, in mezzo a un parco confinante con quello di Zarskoe Selo, sorge invece il bellissimo Palazzo Imperiale di Pavlosk, descritto anche nelle pagine de "L'idiota" di Dostoevskij. Edificato nel 1782 su progetto del Cameron, fu in parte distrutto per un incendio (1803) e fedelmente ricostruito dai maggiori architetti del tempo quali Quarenghi, Rossi e Voronichin. La più antica e famosa delle regge è però quella di Peterhof, voluta da Pietro il Grande, di ritorno da un viaggio in Europa, che sognò di costruire qui una nuova Versailles in Russia. Nel 1714 i lavori furono affidati al francese Alexandre Le Blond che iniziò la costruzione del Palazzo Grande (Bol'soj Dvorez) e curò la disposizione del vastissimo e favoloso parco di circa 800 ettari con 255 statue e 64 fontane.

Non è possibile concludere un viaggio a San Pietroburgo senza ammirare lo stupendo spettacolo delle "notti bianche". Nel periodo estivo ed in particolare durante il solstizio fra l'11 giugno e il 2 luglio, il sole cala verso l'orizzonte ma non tramonta praticamente mai: un'ora fra il tramonto e l'alba in effetti c'è, ma un bagliore diffuso permette di vedere la città magicamente annebbiarsi. Questo fenomeno è ancor più suggestivo dopo l'una di notte, quando i ponti sulla Neva si aprono per lasciare transitare i battelli che risalgono il fiume e restano sollevati fino alle tre-quattro del mattino.


Per tutti coloro che desiderino organizzarsi un programma culturale, o anche solo un semplice itinerario:

Informazioni turistiche inerenti avvenimenti in corso, spettacoli e cultura in generale possono essere richiesti telefonicamente al numero (+7-812) 31 02 82 2 chiamando dalle ore 8:00 alle 17:00 (fuso orario italiano).


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