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Imprenditoria Italia-Russia

Avendo in questi anni seguito tutto quanto concerne i due paesi (Italia/Russia), nonché avendo partecipo attivamente alla realizzazione di progetti che hanno coinvolto le due parti, ho provveduto alla relazionare di questo breve ma curioso vademecum, il quale sono convinto risulterà essere di Vostro gradimento:
Grazie all'esperienza maturata durante la mia attività (di consulente aziendale) in Russia, mi sono formato delle idee ben precise, le quali mi hanno portato a "rivelazioni" importanti. Talune di queste “rivelazioni” oramai per me hanno assunto il valore di postulati (regole fondamentali sulle quali non si può discutere), che possono essere alla base del successo per chi casomai volesse intraprendere un’attività seria in Russia; Stranamente, si tratta di regole dall’apparenza empiriche, ma se provate sul campo dimostreranno la loro validità ed efficacia!
Sicuramente delle “buone” regole e metodologie che permettano d'operare in maniera efficace, possono essere anche motivo di successo! E chi le ha se le tiene segrete! (Non dare mai nulla in pasto alla concorrenza!) Tuttavia ecco alcuni principi:
Ben vengano iniziative di carattere commerciale riguardanti Russia-Italia e Russia-Russia, da escludere categoricamente quelle Italia-Russia.
Per iniziative di carattere commerciale Italia-Russia, intendo quelle iniziative da parte di imprese (o imprenditori) italiane che intendano entrare nel mercato russo. In genere non conviene seguire questo genere di iniziative in quanto si rischia di perdere solo tempo, mi dispiace dirlo ma la classe imprenditoriale italiana rivolta alla Russia è spesso e volentieri inconcludente, senza risorse economiche e soprattutto inaffidabile! Di consuetudine preferisco non rivolgere le mie prestazioni (in termini di consulenza) agli italiani che approdano in Russia, e loro stessi preferiscono servirsi dell’appoggio di una figura locale oramai famosa da me definita con il nome di “parassita”.
A Mosca molti italiani trattano il prodotto arredo e mobile (classico esempio di carattere commerciale Italia-Russia), prima o poi chiunque intenda operare con uno schema univoco “Italia verso Russia”, verrà fregato, e chi del settore vi saprà spiegare benissimo in che modo! Generalmente, il tipo di fregatura classica è quello di venir scavalcati da terzi sull’esclusiva dell'area di rappresentanza (per mezzo di triangolazioni internazionali macchinose di cui comunque il fornitore è cosciente ma fa finta di non esserne al corrente ecc..), in pratica è uso e costume da parte delle ditte fornitrici italiane, tagliare fuori il proprio agente di zona, dopo che questi abbia imbastito le prime vendite e avviato le relazioni commerciali.
Se parliamo a livello di “consulenza”, comunque sia l'iniziativa imprenditoriale di tipo Italia-Russia risulta essere una perdita di tempo in quando la maggior parte degli imprenditori avviano attività per creare un qualche cosa per l'amante o per avere di tanto in tanto un pretesto per qualche scappatella in Russia. Oramai ne conosco a decine di imprenditori che arrivano in Russia gettando fumo negli occhi con qualche progetto fittizio creato appositamente come paravento per coprire relazioni sentimentali di basso livello, inizialmente ci cascavo offrendo con ligio dovere la mia consulenza in materia di impresa e credendo si trattasse di iniziative serie, allo stato attuale non mi faccio più illusioni avendo capito che è sempre e sistematicamente tutta una farsa.
Per quanto riguarda invece la branchia degli imprenditori italiani che mentendo a se stessi autoconvincendosi di voler fare veramente del business in Russia (c’è anche questa categoria!), ce da dire che questi seguono molto meglio a livello di consulenze, i pareri degli amici delle loro amanti (magari ex. mezzemignotte), si tratta in genere di pareri da parte di avvocati, o comunque persone con qualche laurea: Caso “tipo” è quello del conoscente della propria ragazza (o amante), persona “molto in gamba” e laureato che però spara immani castronerie alle quali gli italiani in genere abboccano finendo poi da li a breve con le gambe all’aria! (Mi vien da ridere pensando che molti leggendo si riconosceranno in questo “caso tipo”!)
Abbiamo parlato delle iniziative tipo Italia-Russia , passiamo ora a quelle di tipo Russia-Russia:
Le iniziative di tipo Russia-Russia sono indubbiamente quelle più proficue, ma anche le più insidiose (occorre sapersi districare nella burocrazia..).
Che cosa si intente per iniziativa di tipo Russia-Russia? Non è detto che un prodotto italiano non entri nel mercato Russo lasciando esclusa dall’affare la parte italiana, anzi vista l’incapacità generale degli italiani d'entrare nel mercato russo, è consuetudine che sono proprio i russi ad andare in Italia, individuare un prodotto valido che ha richiesta nel mercato interno Russo, importarlo fornendolo poi alla grande distribuzione (anch’esso russa), a prezzi notevolmente maggiorati e quindi ottimi profitti. Russi che operano in questo sistema si riscontrano prevalentemente nei settori abbigliamento, materiale da viticoltura, auto usate, strumenti, ecc..
Per quanto riguarda invece le iniziative Russia-Italia, in genere non si tratta di progetti che riguardano la piccola media impresa, essendo queste operazioni più complesse che debbono per forza di cose dapprima essere abbozzate con dei protocolli e intese sul piano “politico”. Si tratta d'operazione grosse in quanto per sua natura la Russia ha da offrire quasi esclusivamente prodotti che si commerciano a grossi stock (mi riferisco al prodotto grezzo, alle materie prime, alle risorse minerarie ed energetiche). Questi prodotti generalmente in Italia viaggiano a regime di monopolio e quindi non è possibile trattarli se non si è collusi con la politica (italiana si intende!).
Questo è un breve riassunto che di volta in volta approfondirò con nuove informazioni, tutto sommato attualmente la Russia (San Pietroburgo in particolare) dal punto di vista delle opportunità commerciali, è equiparabile all'America degli anni 30, una volta individuato il filone giusto è possibile trarvi profitti in maniera spropositata. Mosca (10 anni fa), quando fu a sua volta l'America degli anni 30, non potette esserlo appieno vista la forte crisi economica in cui la Russia versava.
Per quanto riguarda invece le missioni politiche da parte italiana in Russia, il sistema in generale è tutto un mangna-mangna collettivo. Qualsiasi forum, avvenimento, fiera ecc.. ha costi spropositati a fronte dei costi effettivi molto limitati: Figurano (sempre) costi e spese gonfiate che andranno a generare del nero per finire poi tramite prestanome sempre nella tasca di qualche politico (la solita mazzetta a chi appoggia l’operazione).
Se per esempio, un seminario che verrà finanziato (a fondo perduto) da parte di un ente pubblico costa sulla carta 10, state pur certi che il suo costo effettivo in realtà sarà di 1/5, ovvero 2 i restanti 8 andranno spartiti tra chi appoggia il finanziamento coprendo quindi anche il costo delle mignotte di cui i politici spesso e volentieri usufruiscono (il capitolato di spesa per questa voce che non figura sulla carta è enorme!). Nell'organizzazione di qualsiasi cosa ci sono voci che si possono ritoccare, per esempio: Affitto sale, affitto e noleggio strumentazioni tecniche, noleggio trasporti, stampa cataloghi, traduzione ed interpretariato, ecc. E' pratica comune che venga aumentato il costo dei cataloghi o di altre spese per coprire quello delle mignotte (e bravi i politici! Si vergognino!).
Alla fin fine, chi si cimenta nell'organizzare eventi e seminari, nonostante le grosse cifre in gioco difficilmente ne trarrà un guadagno effettivo in quanto questo viene fagocitato dalla parte politica.
E’ anche da sapersi che (in Italia) a una qualsiasi associazione, organizzazione no-profit ecc.. non avrà facile accesso a fondi o finanziamenti pubblici concernenti l’est Europa, questo indipendentemente dal fatto che si faccia uso della mazzetta o meno! Per esempio: Volendo girare al politico sotto forma di mazzetta il 50% d’un finanziamento, lo rifiuterebbe comunque in quanto a lui converrebbe costituire per conto proprio (tramite uso di prestanome) una qualsiasi società appositamente creata per accaparrarsi il contributo per intero, e pagare poi due soldi in Russia un pinco pallino qualunque che dia una domiciliazione giuridica e un minimo di supporto (ovvero che appenda una targhetta su una porta).
Per chi vorrà dilettarsi verificando la reale esistenza di uffici italiani aperti in Russia tramite finanziamento pubblico (italiano o europeo), potrà farlo semplicemente telefonando alla sede dell’ufficio in Russia e scoprire di conseguenza che e’ tutta una farsa!
Chi volesse invece (avendone i requisiti) accedere al fondo europeo TACIS, ci provi! Potrà reputarsi fortunato chi solo riuscirà ad avere un cenno di risposta!
http://www.mincomes.it/tacis/tacis2000/indice.htm
Ai contributi pubblici si accede tramite società di consulenza specifiche giostrate dietro le quinte dalla parte politica.
E’ luogo comune credere che la classe politica Russa sia corrotta, disonesta e intrecciata con la mafia, tuttavia siamo ancora ben distanti dai livelli di quella di casa nostra (o Vostra perché oramai per fortuna dall’Italia me ne sono andato!) .
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