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Andrea Bruno
male
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Quanti di voi girando in Russia◉ (eccetto San Pietroburgo e Mosca), si sono visti coinvolti in situazioni alquanto imbarazzanti come quella di scontrarsi con l’autoctono che piscia nel portone oppure invitati da Sasha presso la sua dimora, ecco che entrando, con la coda dell’occhio si scorgono sul davanzale dei bicchieri talmente zozzi che hanno formato una patina di “cultura batterica” tendente al verde, e subito dopo ecco che ti invita a prendere una bella tazza di tea secondo la più bella e consueta tradizione russa (peccato che il samovar sia oramai caduto in disuso sostituito dal bollitore elettrico), a quel punto ti chiedi: “Dove saranno le posate che non le vedo”, e in contemporanea ecco Sasha allungare la mano verso le “culture batteriche” appoggiate sul davanzale: “Grazie sono apposto così, ho appena bevuto un litro d’acqua, sarà per una prossima volta, veramente, grazie davvero” e Sascia non intuendo nulla “не стесняться, давай-давай..” .
Be, quello che segue è la descrizione dei russi secondo il Nuovo Atlante istorico del'1836 (libro oramai di pubblico dominio i cui testi sono recuperabili via internet), certo nei giorni moderni si usa molta più diplomazia nel descrivere cose e situazioni, tuttavia è uno scritto estremamente interessante perché in merito alla Russia◉ sono descritte una miriade di informazioni interessanti nonché considerazioni che non trovano pari in nessuno scritto moderno.. proprio un’opera realizzata con lo spirito d’”antropologo”, e l’intensione di trasmettere la conoscenza al di fuori di canoni e regole conformiste. Gran parte dei contenuti dell’opera sono attuali anche oggi, soprattutto i racconti storici e alcune tradizioni come quella della bania russa. Poi dallo scritto si intende che gli italiani in Russia hanno introdotto un sacco di maestranza sopraffini come la tecnica di fondere le campane e coniare monete d’argento.
DAL NUOVO ATLANTE ISTORICO:
I russi sono i più lercii uomini che mai si trovino: perciocché mai non si lavano, fatti che abbiano i loro bisogni. Costoro quando giungono dal loro paese, gettano l'ancora, sbarcano, e si fabbricano sulle sponde del fiume certe ampie case di legno, nelle quali alloggiano in dieci e fin anche in venti tutti insieme. Ciascuno di essi ha un largo banco, su cui si sta con sua moglie, e cogli schiavi che vuol vendere; nè in quanto all’usare delle loro donne, prendonsi alcun riguardo di mercatanti che capitano in quelle case per comprare quegli schiavi. Ogni mattina una ragazza reca al suo padrone un vaso pieno d' acqua, in cui si lava la faccia, le mani ed i capelli; poi essa lo pettina, e fa cadere in quell' acqua ogni immondezza che ne tragga. Ciò non ostante, di quell' acqua si sciacqua la bocca, e si lava i denti, e tutti di sua famiglia l’usano nella stessa maniera, come se allora venisse fresca dal fiume.
Ho veduto, dice egli, mercatanti russi in uno dei porti del1'Ibib che è il fiume Volga, il corpo de' quali è rosso. Costoro vanno senza vestimento che sia in alcun modo adattato alla persona e solamente portano sullo spalle una specie di grosso panno, il quale vien loro giù per traverso, in guisa che lascia scoperto e libero il braccio. Ognuno d'essi poi porta una scure, un gran coltello . e una spada, la quale usano tutti assai larga, ed è lavoro degli europei [di fabbricazione europea]. Non escono mai di casa senza essere armati di questa maniera. Tutte le loro donne portano attaccato al petto un anello, o di ferro, o di rame, o d'argento, ed anche d' oro, secondo che la ricchezza de' loro mariti comporta.
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Gino Pilota
male
calzo_it@yahoo.it
Dominedio☑★★★
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Webmaster: Quanti di voi girando in Russia (eccetto San Pietroburgo e Mosca), si sono visti coinvolti in situazioni alquanto imbarazzanti come quella di scontrarsi con l’autoctono che piscia nel portone oppure invitati da Sasha presso la sua dimora, ecco che entrando, con la coda dell’occhio si scorgono sul davanzale dei bicchieri talmente zozzi che hanno formato una patina di “cultura batterica” tendente al verde, e subito dopo ecco che ti invita a prendere una bella tazza di tea secondo la più bella e consueta tradizione russa (peccato che il samovar sia oramai caduto in disuso sostituito dal bollitore elettrico), a quel punto ti chiedi: “Dove saranno le posate che non le vedo”, e in contemporanea ecco Sasha allungare la mano verso le “culture batteriche” appoggiate sul davanzale: “Grazie sono apposto così, ho appena bevuto un litro d’acqua, sarà per una prossima volta, veramente, grazie davvero” e Sascia non intuendo nulla “не стесняться, давай-давай..” .
Be, quello che segue è la descrizione dei russi secondo il Nuovo Atlante istorico del'1836 (libro oramai di pubblico dominio i cui testi sono recuperabili via internet), certo nei giorni moderni si usa molta più diplomazia nel descrivere cose e situazioni, tuttavia è uno scritto estremamente interessante perché in merito alla Russia sono descritte una miriade di informazioni interessanti nonché considerazioni che non trovano pari in nessuno scritto moderno.. proprio un’opera realizzata con lo spirito d’”antropologo”, e l’intensione di trasmettere la conoscenza al di fuori di canoni e regole conformiste. Gran parte dei contenuti dell’opera sono attuali anche oggi, soprattutto i racconti storici e alcune tradizioni come quella della bania russa. Poi dallo scritto si intende che gli italiani in Russia hanno introdotto un sacco di maestranza sopraffini come la tecnica di fondere le campane e coniare monete d’argento.
DAL NUOVO ATLANTE ISTORICO:
I russi sono i più lercii uomini che mai si trovino: perciocché mai non si lavano, fatti che abbiano i loro bisogni. Costoro quando giungono dal loro paese, gettano l'ancora, sbarcano, e si fabbricano sulle sponde del fiume certe ampie case di legno, nelle quali alloggiano in dieci e fin anche in venti tutti insieme. Ciascuno di essi ha un largo banco, su cui si sta con sua moglie, e cogli schiavi che vuol vendere; nè in quanto all’usare delle loro donne, prendonsi alcun riguardo di mercatanti che capitano in quelle case per comprare quegli schiavi. Ogni mattina una ragazza reca al suo padrone un vaso pieno d' acqua, in cui si lava la faccia, le mani ed i capelli; poi essa lo pettina, e fa cadere in quell' acqua ogni immondezza che ne tragga. Ciò non ostante, di quell' acqua si sciacqua la bocca, e si lava i denti, e tutti di sua famiglia l’usano nella stessa maniera, come se allora venisse fresca dal fiume.
Ho veduto, dice egli, mercatanti russi in uno dei porti del1'Ibib che è il fiume Volga, il corpo de' quali è rosso. Costoro vanno senza vestimento che sia in alcun modo adattato alla persona e solamente portano sullo spalle una specie di grosso panno, il quale vien loro giù per traverso, in guisa che lascia scoperto e libero il braccio. Ognuno d'essi poi porta una scure, un gran coltello . e una spada, la quale usano tutti assai larga, ed è lavoro degli europei [di fabbricazione europea]. Non escono mai di casa senza essere armati di questa maniera. Tutte le loro donne portano attaccato al petto un anello, o di ferro, o di rame, o d'argento, ed anche d' oro, secondo che la ricchezza de' loro mariti comporta.
comunque bella ma dove si trova l'atlante? E' interessantissimo
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Andrea Bruno
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customercare@officialguide.info
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Lo trovi su google libri!
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