Lavorare all’estero

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Sì, perché il direttore lo indicano i soci nello statuto quando si apre la società... senza tanti cavilli e permessi. C'è da sottolineare che è preferibile non fare mai il direttore di una società russa in quanto lui ne risponde personalmente: Di prassi a San Pietroburgo c'è gente che di professione diviene direttore di società per 100$ e poi sparisce lasciando al titolate la delega in modo da far risultare come responsabile uno sconosciuto e nel contempo dare pieno potere al titolare dell'azienda che tramite delega opera come se fosse il direttore (con pieni poteri). Pensate un po’ cosa ha combinato l’Italia e dove porta l’amicizia tra i leader delle due nazioni: Da quando del 2007 è entrato in vigore l'accordo di facilitazione dei visti imbeccato ai russi da Frattini, il titolare di una azienda se di nazionalità europea, non può stare in Russia per più di 90 giorni su 180, quando prima poteva risiedervi tutto l’anno per affari con un visto multi ingresso. Occorre aggiungere che per un italiano, essere il padrone e il socio di una azienda russa, non da titolo al fine dell’ottenimento del visto: Nell’accordo imbeccato ai russi da Frattini, è contemplato il visto per gli sportivi, per gli autotrasportatori, ma non quello per chi ha investito dando fiducia al Paese. In pratica, se mi presentassi al consolato russo a Milano con in mano lo statuto della mia società Russa in cui figuro come unico titolare, questi dapprima mi ridono in faccia, poi mi sputano in un occhio e il visto non me lo danno.. Frattini con i russi ha siglato un accordo dal nome forviante “di facilitazione dei visti”, per controllare gli spostamenti della gente e limitarne la permanenza all’estero.. Frattini si è mosso nella mentalità di ex agente dei servizi per tentare di ripristinare uno stato di polizia, ha agito non solo in Russia ma ovunque, anche a Santo Domingo ha tentato di fare un accordo per far si che gli italiani sull’isola passati 3 mesi venissero rispediti in Italia.. Non per ultimo, all’interno del consolato Italiano di San Pietroburgo, si indaga in continuazione sugli italiani residenti lì in città (mi viene riferita ogni singola parola che passa li dentro).. si indaga su di me, sudi te, sudi lui.. non c’è proprio da essere contenti ad essere italiani.. Tanto per farvi quattro risate, quando scoppio la guerra in Georgia e rimasi bloccato lì perché la notte avevano bombardato le vie di collegamento per Tbilisi, su media si leggeva che la Farnesina stava rimpatriando gli italiani nelle zone calde, ma nella realtà dei fatti non rispondevano ne al telefono e tuttora sto aspettando un accenno di risposta ai fax e alle email che gli ho mandato.. I 600 italiani che durante il conflitto con la Russia hanno evacuato dalla Georgia in realtà erano (dato che di italiani li non ce ne sono), ragazze che avendo sposato un pellegrino italiano si sono fatte la cittadinanza e che quindi ne approfittavano per farsi pagare il biglietto per rientrare in Italia passata la vacanza a Tbilisi dalla mamma, chi si è trovato isolato, mica lo hanno contattato o sono andati a prenderlo!