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1478-1682 Il Rinascimento in Russia

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L'ITALIA IN RUSSIA
Non tutti sanno che gli italiani in russia iniziano ad arrivare nel XV secolo, e con loro la cultura artistica europea.
Il periodo è di quasi due secoli, nei quali viene ripristinato a distanza di quasi 4 secoli di isolamento, un gap tenico-culturale con il resto d'europa. Questo grazie al mecenatismo di 2 Tzar che ingaggiano maestri della più grande scuola artistica nel mondo del XV secolo: il rinascimento italiano. In realtà solo 2 Tzar riescono veramente ad "europizzare" il paese. Stranamente però, il primo è quasi sconosciuto, pur essendo uno dei più grandi uomini alla guida della russia, ed il secondo è passato alla storia come un pazzoide e crudele tiranno (lo scopo di questo Topic non è certo il "farveli" apprezzare ma solo riscoprire).

IVAN(il Grande) VASSILISEVICH III
Decide per primo di dare una svolta culturale al suo popolo e grazie, inizialmente, all'amicizia con la Repubblica di Venezia, contatta tanti artisti, architetti, pianificatori e giardinieri per il progetto della nuova Roma: Mosca (un po come a Dubai nel 2000). Pietro Antonio Solari (svizzero di nascita ma milanese di formazione) arriva a Mosca probabilmente con Marco Ruffo, chiamato da Ivan III per realizzare le torri del cremlino, quindi i viaggiatori italiani che visitano le Piazza Rossa si sentano un po orgogliosi alla vista di quelle mura e di quelle torri di mattoni rossi, sono un lascito di un emigrato illustre, mica di un pellegrino qualsiasi (che manco sa chi sono questi architetti)!!!
Il mattone stesso è ancora quello prodotto a stampa, di stile romano, con cui si realizzavano le mura di roma!!! Ivan III impazzisce, il nuovo sistema è più solido agli attacchi, capace di realizzare le alte torri del Kremlino (più leggero e più solido del blocco in pietra), e la sua costruzione più veloce soprattutto rispetto ai blocchi in pietra bianca con cui è fatta Mosca. Dopo essere stato introdotto dalle maestranze italiane, Ivan III ordina di costruire un forno a legna per la produzione di mattoni (Плинфа) nel Monastero di Andronico.

IVAN(il Terribile) VASSILISEVICH IV
Alcuni dimenticano, o meglio non sanno che anche il regno di Ivan Vassilisevich IV (il Terribile) fu un periodo di prosperità e di crescita culturale. Sebbene la crudeltà del sovrano, la misera condizione della popolazione (servitù della gleba) ed il massimo controllo sulla politica (limitazone libertà dei boiari) e sulla religione (nomina diretta del patriarca), sembrerebbero raffigurare Ivan come un sovrano "ignorante", lui non lo era di sicuro, anzi!!! Esempio tipico è l'introduzione della stampa, a distanza di quasi un secolo rispetto all'europa centrale. Forse per la necessità di avere libri in vista della "politica coloniale" ( la conquista di Kazan ), ma sicuramente per rafforzare la censura di Stato (Ivan IV fece sua la politica di centralizzazione e di unificazione dell'influenza ideologica). Nel 1564 viene pubblicato "Apostol" di Fedorov (se non lo si conosce, urge vedere wikipedia).
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Cattedrale Intercessione Planimetria
Cattedrale Intercessione Planimetria
LA CATTEDRALE DELL'INTERCESSIONE

STILE E DERIVAZIONE
La cattedrale non ha analoghi per stile, nemmeno remoti, nella precedente, contemporanea e perfino successiva tradizione culturale bizantina o moscovita.
Il Registro Ufficiale indica in Barma e Postnik Jakovlev gli architetti ideatori dell'opera. Gli archi a mensola sono da ricondurre alla traduzione bizantina e, a ritroso, asiatica.

L'influenza vernacolare è tipica delle chiese a tenda lignee del Nord della Russia ed è OMNIPRESENTE (basta vedere l'ingombro centrale a "spira mirabilis") anche se i motivi sono stati reinterpretati in chiave muraria, sembra identica alle chiesette in legno di costruzione precedente. Chiesette piccole e spesso santuari votivi che non richiedevano l'accoglienza di un pubblico numeroso.

Importante matrice per le "improbabili" forme della Cattedrale dell'Intercessione, è la fusione di elementi russi con l'influenza del Rinascimento italiano, abbiamo infatti appena detto che una folta schiera di architetti ed artigiani italiani lavorò con assiduità tra il 1450 ed il 1550. Questo movimento aiutò non poco i moscoviti nel rafforzare la dottrina della Terza Roma, perché prevedeva l'assimilazione di elementi tipici italiani. La derivazione di certi stili è da ricercarsi nel movimento architettonico italiano del primo rinascimento (tra la caduta di Bisanzio e la scoperta del nuovo mondo). Per chi volesse approfondire, ne cito solo tre (ma sono i più importanti):
Donato Bramante, "Piano Pergamena" o studio per la Basilica di San Pietro a Roma 1505;
Filarete, "Trattato di Architettura" del 1464;
Leon Battista Alberti, "De Aedificatoria" del 1450;
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Cattedrale Intercessione
Cattedrale Intercessione
Comunque già alla metà del XVI secolo Mosca era fornita di architetti locali esperti della tradizione italiana, sia nel disegno architettonico che nell'uso della prospettiva, anche se è ovvio che per la realizzazione di un opera così importante non ci si improvvisa "esperti", l'investimento vale la commissione di illustri architetti di mestiere. Taglio la testa al toro citando l'edizione accademica del 1983 de "i Monumenti architettonici di Mosca":
"... la cattedrale è, probabilmente, un prodotto della complessa interazione di distinte tradizioni russe di architettura in legno e in muratura, con l'introduzione di alcuni elementi presi in prestito dalle opere degli italiani attivi all'epoca a Mosca. Nello specifico, soprattutto l'apporto costruttivo nelle volte laterizie pare prettamente italico."

TECNOLOGIA
Un primo piano della muratura esterna rivela l'assenza di sculture o palesi simboli religiosi. La piccola cupola sulla sinistra appartiene al santuario di San Basilio (in realtà solo uno "stolto", leggasi wikipedia), da qui anche il nome di Basilica di San Basilio. Le fondazioni, secondo la tradizione della Mosca medievale, erano costruite in pietra bianca, gli studi del novecento sulla struttura hanno mostrato come il livello basamentale sia perfettamente in piano (maestranze italiane e l'uso certo di strumenti sconosciuti alle locali), mentre ad ogni aggiunta di livello il tutto diventa sempre meno regolare. I restauratori che rimpiazzarono parte della muratura laterizia nel periodo 1954-1955 scoprirono che le massicce murature in laterizio nascondono diaframmi interni in legno che corrono per l'intera altezza dell'edificio, era il telaio di appoggio!!!

Un altro fattore di novità introdotto dalla cattedrale fu l'utilizzo di mezzi strettamente architettonici per la decorazione esteriore. Sculture e simboli sacri utilizzati nelle prime architetture russe sono completamente assenti, mentre gli ornamenti floreali sono in realtà aggiunte posteriori, invece la cattedrale mostra una varietà di elementi architettonici tridimensionali eseguiti in laterizio.

COLORI
La cattedrale acquisì gli attuali vividi colori solamente in fasi successive tra il 1680 ed il 1848. L'atteggiamento russo verso il colore cambiò durante il XVII secolo in favore dei colori chiari. Anche le icone e l'arte murale sperimentarono in questo periodo un'esplosiva espansione della gamma di pitture e coloranti disponibili e delle combinazioni tra questi. L'originale impostazione cromatica, in assenza di tali innovazioni, era molto meno impegnativa. Le cupole, coperte con stagno, erano uniformemente dorate, creando una luminosissima, ma abbastanza tradizionale, combinazione di bianco, rosso ed oro. L'uso moderato di ceramica blu e verde portò un tocco di arcobaleno, come prescritto dalla Bibbia.
Tutti gli storici concordano sulla colorazione delle cupole del XVI secolo, e che probabilmente già erano della stessa forma a cipolla delle attuali cupole.

NB: si dice che ai moscoviti non piacque molto la nuova chiesa ma allo Tzar si, tanto che poi fece accecare i due architetti.
Andrea Bruno
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Ciao Vincenzo carissimo, voglio integrare con qualche curiosità che esula dall'aspetto molto più culturale che hai dato te all'argomento ma comunque di interesse per i russofili.
Se osserviamo in Russia gli edifici adibite a luoghi di culto, e i palazzi nobiliari, la cosa che balza all'occhio, anche al meno esperto, è la bassa fattura con cui sono realizzati. Sono comunque sempre notevoli dal punto di vista architettonico, belli visti in fotografia, ma se li si osserva da vicino sono tutti scadenti: Ciò rispecchia la bassa fattura dei lavori di manovalanza nell’edilizia in Russia. Persino il complesso dell’Heritage a San Pietroburgo, se lo si osserva da vicino si nota che l’intonaco è spatolato in una qualche maniera, fa eccezione il palazzo di marmo proprio appunto perché e di marmo preconfezionato altrove e poi montato sul posto. Vi sono rare eccezioni, ma sono veramente rare e si basano sul lavoro di manovalanza importato il più delle volte dall’Italia assieme agli architetti. Fatto singolare è che le chiese Russe in Italia per via della miglior livello delle maestranze che si sono adoperate nel realizzarle, sono tutte molto più fini come fattura che quelle in Russia: Le tipiche chiese russe di San Remo e Firenze sono di gran lunga quelle meglio realizzate, se per esempio andassimo ad osservare da vicini la cattedrale di San Basilio a Mosca – che è stupenda in cartolina – ci si accorge subito del pressapochismo con cui è stata realizzata. Non mancano le eccezioni, a San Pietroburgo vi sono chiese molto belle: Quella di Sant Isacco, maestosa, imponente, presente seri problemi progettuali dovuta alla sua stazza e sta sprofondando nel terreno, Nostra signora di Kazan è bella ma in quel contesto è una pagliacciata, la Cattedrale del Sangue versato, assieme a quella a di Petergof (mi pare di S. Andrea) sono le migliori nello stile classico russo a guglia tipo “il gelato” sul cono, ma quelle in Italia hanno comunque una fattura migliore.
Gli architetti “italiani”, (lo ho messo tra virgolette perché l’Italia non c’era come entità politica) che hanno operato in Russia, erano tutti membri della massoneria, e come tali facevano parte di una corporazione molto forte ad aggiudicarsi le proficue commesse che ne derivavano dal lavorare per gli Zar e per i ricchissimi nobili di Russia (In Russia i ricchi sono storicamente sempre stati molto ricchi mentre i restanti erano in gran parte ben al disotto della soglia di povertà).
Andrea Bruno
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Perché sopra dissi che la cattedrale di Kazan, in quel contesto è una pagliacciata? E’ tutto il contesto della città che è una finzione artistica, una riproduzione di cose che non le appartengono, si parte dagli emblemi cardine della Roma imperiale, per finire con lo sfarzo che storpia perché esagerato: La Russia visto l’isolamento, ha sempre visto regnanti e non solo, che guardavano molto a ciò che c’era fuori dal paese, noi oggi diremmo esterofili: I classici ricchi senza gusto che quando commissionavano delle opere agli architetti italiani, gli italiani per aumentare la commessa ci aggiungevano decori e adorni all’inverosimile il modo da massimizzare i profitti su ogni singola opera: Il barone chiedeva una villa di campagna nella sua tenuta, ok non c’è problema, io architetto te la faccio con anche delle colonne romane e la biga trainata da sette cavalli, poi ti ci metto anche dei capitelli con rilievi, e una greca che circonda il perimetro.. Il barone “quando sono stato a Roma ho visto delle colonne a punta”, sì, sì non ti preoccupate, quelle colonne che hai visto sono degli obelischi, non ti preoccupare ce ne mettiamo tre e facciamo fare anche delle sfingi in pietra e una piccola piramide sul fianco della villa, poi già che ci siamo in bagno ci mettiamo una riproduzione bronzea delle tre ninfe ed un urna in alabastro.. Al barone nemmeno veniva il dubbio che quelle cose lì, che in Italia si vedono e sono autentiche (originali), aggiunte in abbondanza finivano per creare una cosa disgustosa, e da questa composizione disgustosa è nato lo stile che in tutto il mondo è noto con il nome di ruski kitsch (che è una vera e propria pagliacciata da ricchi senza gusto). Questo gusto (da ricchi che vivono circondati da km di boschi e ambisce ad avere il meglio), ha fatto si che la passione per il ruski kitsch si tramandasse fin ad oggi: Lo troviamo nel mobilio delle case dei ricchi con i letti in stile napoleonico laccati in oro zecchino e i mobili firmati Versace con il logotipo gigante ben in vista e la greca che fa da bardatura, persino l’automobile bella e prestigiosa come status symbol rientra in questa ottica.
Spero di non avervi annoiato con questo racconto utile conoscere meglio il popolo russo.
Vincenzo23 Vincenzo
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Vincenzo23

ATANASIO
Atanasio, è stato uno scrittore e iconografo russo, nonchè Metropolita di Mosca e di tutte le Russie (Митрополи́т Афана́сий).
Nato Andreij, diventa sacerdote in un villaggio vicino a Pereslavl, e presto fa carriera clericale diventando arciprete della Cattedrale dell'Annunciazione del Cremlino moscovita e poi confessore personale di Ivan IV. Accompagna Ivan persino nel campagna per la conquista di Kazan. In seguito alle nuove conquiste, alla nuova veste di Tzar delle Russie di Ivan, su consiglio di Andreij, Ivan inizia una nuova linea politica da seguire.

Ordina a Macario, metropolita di Mosca, la redazione del libro "L'ordine dei gradi reali", questo volume, è di per sè, un tentativo di esposizione sistematica della storia russa. Realizza inoltre un nuovo tipo di icona, nella quale, il volere dello Tzar diventa quello di Dio, ed addirittura la figura dello Tzar diventa nuovo protagonista dell'iconografia.

In seguito prende i voti di monaco al monastero di Chudov e cambia il suo nome in Atanasio. Viene addirittura nominato Metropolita di Mosca e di tutta la Russia. Durante l'autoesilio ad Aleksandrov di Ivan IV fu proprio a lui che lo zar consegnò le condizioni per il suo ritorno. Condizioni che resero illimitati i poteri dello Tzar, con l'introduzione dell'oprichnina. Atansaio infatti aveva costruito uno stretto rapporto con Ivan e ne era diventato ormai confidente e consigliere. Ufficialmente Atansasio lasciò il soglio a causa di una grave malattia, ma più probabilmente alcuni suoi giudizi negativi sull'Opricnina lo costrinsero ad allontanarsi dallo Tzar. Si trasferì quindi al Monastero di Chudov dove rimase fino alla morte.

IL LIBRO DEI GRADI
La prima parte è divisa in 17 gradi e copre il tempo dal regno di Vladimir a Ivan IV. Nel libro viene glorificata la monarchia moscovita ed approvata l'idea dell'origine divina del potere autocratico. Il libro collega l'origine del regnare con l'imperatore romano Cesare Augusto che avrebbe proclamato eredi di Roma quelli di Kiev, e poi Vladimir e infine i principi di Mosca.

La seconda parte è incentrata sugli ordini del potere secolare e spirituale. Vengono descritti i principi russi ed i governanti con "agiografica lode" ("lode a loro", "opera santa" e "con vera pietà di Dio") e l'aspetto della vita e dei "santi" dei metropoliti russi. Non si direbbe però, la stessa opera in seguito, nel XVI-XVII secolo, diventò una delle opere più importanti per la storiografia, tanto da essere utilizzata e citata da Lomonosov come una delle fonti per il suo capolavoro storiografico "La storia antica russa dall'inizio del popolo russo alla morte di Yaroslav I".
NB: chi non conoscesse Mikhail Lomonosov farebbe bene a leggere qualcosa di questo genio, un vero Leonardo da Vinci del XVIII secolo.
Vincenzo23 Vincenzo
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La chiesa militante : Benedetto è il Re delle schiere celesti
La chiesa militante
Benedetto è il Re delle schiere celesti
"BENEDETTO E' IL RE DELLE SCHIERE CELESTI" O "LA CHIESA BELLIGERANTE"(Благословенно воинство Небесного Царя)
Icona su legno in gesso e tempera all'uovo, è ospitata nella Galleria Tretyakov a Mosca.

Questa icona è un classico associato a Ivan il Terribile. Anche chi non comprende minimamente l'arte può capire che è diversa da tutte le precedenti!! Infatti è fatta proprio per tutti i sudditi dello Tzar (proprio tutti anche i più ignoranti).

Viene dipinta da Atanasio appena dopo la conquista di Kazan, e trae addirittura spunto dall'Apocalisse di Giovanni, storpiandone tutto il significato, e imponendo i principi cardine della nuova ideologia politica cesaro-papista di Ivan IV. Il brano da cui è tratta è l'Apocalisse di Giovanni(cap. 21 e 22) nel quale si descrive la Gerusalemme celeste, il fiume del paradiso, e la distruzione di Babilonia.

Alla sinistra dell'icona è rappresentata dentro una "mandorla" la Gerusalemme Celeste (idealizzata in Mosca, anche le anse del fiume ricordano la città), con la madonna ed il bambino che inviano una schiera di angeli per l'arrivo dell'esercito che a cavallo ed a piedi si avvicina alle mura. La prima figura a cavallo, nella "mandorla", è l'Arcangelo Michele, che guardando alle spalle sembra guidare l'armata verso la città. Secondo (solo a lui) ed anch'esso rivolto all'indietro, c'è la figura di Ivan, riconoscibile dai tre angeli che rappresentano i regni di Mosca, Kazan e Astrakhan, che gli porgono sulla testa la Corona di Monomaco. dietro di lui una schiera di cavalieri e combattenti: l'imperatore Costantino, seguito a cavallo dal principe Vladimir ei suoi figli, i santi Boris e Gleb.
La fila superiore di guerrieri è guidata da San Demetrio, seguito dai martiri ed i patroni.

La fila inferiore è guidata da un guerriero con una bandiera rossa, (forse Giorgio, fratello di Ivan IV), Alexander Nevsky e San Giorgio. Dopo loro sono stati identificati: Teodoro Stratilates , Andrea Stratilates, Michele di Chernigov, Michele di Tver, David e Costantino di Yaroslav ... etc. L'intera sequenza è comunque descritta nella lettera di accompagnamento dell'icona scritta da Atanasio proprio per il Metropolita Macario.

Infine, all'interno della mandorla di destra, la rappresentazione di Babilonia in fiamme (in realtà Kazan).
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Vincenzo23

Scopin Parsuna
Scopin Parsuna
RITRATTISTICA - PARSUNA

Nasce in questo periodo da tradizioni iconografiche, la prima forma russa di ritratto, chiamato Parsuna (Парсуна).
La parsuna appare nel periodo di transizione della storia russa, alla fine del medievo e con l'individuazione di nuovi ideali artistici. I primi sono probabilmente realizzati da maestri iconografi del Cremlino nel XVII secolo. Lo stile, le tecniche ed i materiali della pittura delle parsuna, inizialmente non sono diversi dalle icone e vengono eseguite sulle tavole in legno. Solo dopo la seconda metà del XVII secolo le parsuna sono realizzate su tela ed a olio, anche se la modalità di esecuzione continua a mantenere la tradizione della pittura di icone.
Spesso in questi ritratti, la somiglianza del modello con il ritratto lasciava molto a desiderare o era molto arbitrario, si richiedeva allora di intitolare la tavola con il nome del soggetto ed il titolo e spesso contiene simboli religiosi.

In contrasto con il ritratto "realistico" europeo, così come l'icona deve trasmettere un significato teologico ed avvicinarsi a Dio, così il parsuna deve avvicinarsi alla visione divina del protagonista, non tanto quella terrena. Il parsuna di Scopin è un tipico esempio, realizzato per il Conte Mikhail Scopin (come appunto scritto nel titolo).
Andrea Bruno
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Visto che si parla di tradizioni iconografiche riporto qui uno scoop che sono riuscito a mettere assegno l'altro giorno, cosicché ora tutti voi potete ammirare questa bellissima icona (questa ripresa è una rarissima immagine). Ad Aglona io vi ero già stato anni fa ma l’icona in chiesa non l’avevo mica trovata...
Quella che sono riuscito a filmare in esclusiva (è stipata al sicuro in una cripta normalmente inaccessibile, ho trovato sul retro della chiesa la sacrestia aperta dove stavano facendo della catechesi e da lì sono sgattaiolato sotto nella cripta assieme al mio operatore, dove abbiamo trovato la mitica icona), è tra le più leggendarie in assoluto e sicuramente la più antica icona di tutte le Russie (anche se Aglona, il luogo dove si trova, purché in terra russofona, per motivi di ingerenza Nato ha cessato di far parte dell'impero Russo). L’icona della Madonna Nera sarebbe stata dipinta addirittura da S. Luca. Finì allo zar Emanuel donatagli da Costantinopoli.
Purtroppo non sono riuscito a fotografarla in quanto vista la scarsità di luce avrei dovuto usare il flash e quindi per non infierire mi sono limitato a questo clip che documenta una icona di inestimabile valore storico e artistico. Una volta all'anno viene svolta la via crucis alla cuale affluiscono diversi pellegrini e l'icona viene esposta in chiesa con una copertura in oro e argento.
Vincenzo23 Vincenzo
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Vincenzo23

Meravogliosamente simmetrica, e segue la tradizione bizantina delle stelle sul capo e sulle spalle!!!
E' sicuramente del tipo "Odighitria" (Vergine che mostra la via verso la salvezza eterna).
Infatti vediamo la Madonna che con la mano indica il bambino. L'immagine e severa e diretta, le teste di Cristo e della Vergine non si toccano come nell'Eleousa.
E' una delle prime rappresentazioni della Madonna, infatti come hai scritto, secondo la tradizione, risale allo stile del primo iconografo: S. Luca apostolo.
Sonia Radicchi
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soniaradicchi73@gmail.com
Soniar73

Buongiorno a tutti, mi sono appena iscritta e anche se il mio argomento non è completamente consono a quello di cui state dialogando vorrei chiedere se quacuno di voi conosce ditte italiane di restauro che collaborano con la Russia.
Sono restauratrice di opere d'arte, con specializzazione in dipinti su tela e tavola, dal 1993.
Ho sempre desiderato poter lavorare sulle icone che trovo affacinanti e che, come amante delle opere d'arte, non posso non apprezzare per la loro bellezza e ricchezza sia da un punto di vista artistico che a livello emotivo.
In Italia non si trova quasi più lavoro nel restauro e vorrei poter trovare nel ramo e possibilmente all'estero.
Il mio ragazzo a breve si trasferirà in Russia per lavoro e a me piacerebbe poter unire l'utile al dilettevole.

Ho provato anche a guardare sul sito dei beni culturali russo ma non riesco a trovare come eventualmente inviare il mio curriculum o a che ditta potermi rivolgere..

Potete aiutarmi?
Grazie
Vincenzo23 Vincenzo
male
vinx23@gmail.com
Vincenzo23

Benvenuta Sonia,
le icone hanno diversi proprietari, le peggiori (stato di conservazione) sono di proprietà di privati, spesso sono le stesse che furono nascoste durante le purghe staliniane ed in seguito alla dismissione delle chiese. Quelle più ricche, con oro e pietre, sono di ricchi collezionisti che potrebbe essere il target per il tuo lavoro. Le chiese se le fanno restaurare da monaci (gratis). Spesso presentano problemi di colore (per via delle candele) e molto più spesso legno ammalorato.
So che vi sono pochi restauratori "ufficiali" perchè il ministero (come per tante cose) richiede un patentino per lavorare con opere d'arte.
Inoltre, se vuoi lavorare in Italia dove credo tu sia "abilitata" (diciamo così), le pratiche per l'esportazione a fini di conservazione (consentito) sono lunghe e noiose, mi informo comunque su dove puoi inviare CV!!
Per curiosità, dove il tuo compagno?!?
Sonia Radicchi
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Vincenzo23:
Benvenuta Sonia,
le icone hanno diversi proprietari, le peggiori (stato di conservazione) sono di proprietà di privati, spesso sono le stesse che furono nascoste durante le purghe staliniane ed in seguito alla dismissione delle chiese. Quelle più ricche, con oro e pietre, sono di ricchi collezionisti che potrebbe essere il target per il tuo lavoro. Le chiese se le fanno restaurare da monaci (gratis). Spesso presentano problemi di colore (per via delle candele) e molto più spesso legno ammalorato.
So che vi sono pochi restauratori "ufficiali" perchè il ministero (come per tante cose) richiede un patentino per lavorare con opere d'arte.
Inoltre, se vuoi lavorare in Italia dove credo tu sia "abilitata" (diciamo così), le pratiche per l'esportazione a fini di conservazione (consentito) sono lunghe e noiose, mi informo comunque su dove puoi inviare CV!!
Per curiosità, dove il tuo compagno?!?
Ciao Vincenzo,
grazie per la tua risposta...io non vorrei lavorare in Italia trasportando le icone dalla Russia e viceversa, ma vorrei trovare lavoro in Russia..proprio da quei magnati, ricchi collezionisti, proprietari di opere d'arte che si possono permettere di pagare il giusto per un lavoro fatto bene e in coerenza con il dipinto (icona o tela o affresco che sia)che magari oltre al quadro o icona hanno un palazzo intero da sistemare per quel che riguarda e decorazioni murarie e/o decorazioni lignee tipo porte cornici soffitti, specchi ecc ecc
Tu ne conosci qualcuno?
Non sarebbe male, anzi sarebbe l'ideale!!!
Il mio compagno dovrebbe trasferirsi a Kirov.
So che i proncipali centri sono Mosca o San Pietroburgo, ma sono convinta che in zone meno frequentate ci sia forse maggior necessità di una figura professionale ma può darsi che sbagli!!!
Attendo notizie su dove poter inviare il CV.
Ma il patentino che richiede il Ministero come si fa ad acquisire?

Per ora tante grazie, a presto
Giovannone Giovannone
notdefinite
barabba.furlan@email.it
Giovannone1

Tu pensi che ci sia una ditta a cui spedire il CV che ti assuma? Magari ti paghi bene e ti dia anche il permesso di soggorno?
Probabilmente, anzi sono sicuro, tu non sei mai stata in Russia. Se pensi che sia organizzata come uno stato Europeo capirai tu stessa quanto eri lontana dalla realtà.
Per fare l tuo lavoro dovresti parlare russo, sapere dove e frequentare mostre di quel tipo (ammesso che esistano) per conoscere le persone che poi diventeranno tuoi clienti. Oltretutto devi essere brava e di fama (che non hai), capire le indicazione che il cliente ti dà (non hai alba di russo), accettare pagamenti a nero visto che per fare la libera professionista in Russia e creare una tua attività credo bisogni passare per una trafila burocratica non semplice, avere il culo di capitare sotto un'ala buona di qualcuno che poi ti darà lavoro e ti farà pubblicità.. e se non parli russo sarà un pò difficile..
Buona fortuna!!

PS: poi io te lo ripeto, mollare il tuo ragazzo e salvarti i corni, risparmiarti una trafila della madonna per lavorare, patire il gran freddo, sentirti inferiore a molte altre donne, abituarti a mangiare quello che mangiano loro, fare a meno del mare, impararti una lingua difficile. Ma chi te lo fa fare? Stai in Italia vivi tranquilla e trovati un altro ragazzo che ti veneri. In Russia c'è da patire


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